Scienza e design insieme per raccontare il mondo dei virus

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La parola virus ci fa pensare d’istinto a cose non belle, soprattutto poi l’esperienza che l’umanità ha avuto con la pandemia covid-19, ma i virus sono centinaia di milioni e solo alcuni di essi sono pericolosi con vari gradi di gravità: HIV, Ebola per nominare i più noti.

La prima cosa da fare per comprendere perché i virus non sono tutti cattivi, meglio ancora solo in minima parte sono cattivi, è conoscerli. La materia non è semplice, ed è importante rendere un tema simile alla portata di tutti e quindi serve tradurre la complessità in messaggi chiari e proposti in modo completo, interattivo e divulgativo.

Questa è la missione della mostra che si apre oggi 3 dicembre 2024, e fino al 7 febbraio 2025, presso il Museo di Storia Naturale di Milano, una mostra che ha una caratteristica unica: è il frutto della stretta collaborazione tra la scienza con l’Istituto di Biofisica di Milano del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBF-CNR) e il design con IED – Istituto Europeo di Design che insieme hanno tradotto le conoscenze scientifiche in una modalità altamente fruibile. Al progetto collabora anche il comune di Milano che ha messo a disposizione la sala all’interno dell’edificio del museo e tutta una serie di sponsor che renderanno la fruibilità della mostra, che avviene esclusivamente con visite guidate, del tutto gratuita.

L’esposizione è un vero e proprio viaggio inedito ed esperienziale nelle nano-dimensioni dei virus, entità biologiche che convivono con le specie viventi da miliardi di anni. Noti come causa di malattie, i
virus sono perlopiù innocui e alcuni di essi hanno avuto un ruolo nell’evoluzione: basti pensare che
è probabilmente grazie a un virus se alcuni primati (compresi gli umani) hanno perso la coda e se,
durante la gestazione, si cresce all’interno dell’organismo materno, nella placenta. Oggi i virus sono
anche usati come strumenti di cura.

La mostra accompagna il pubblico alla scoperta del mondo dei virus con lo scopo di conoscerli e capire che non sono nemici da sconfiggere, ma entità biologiche antiche, affascinanti e, in parte, ancora da esplorare. Un mondo che il CNR studia da anni e che, con il contributo progettuale e creativo di IED, si avvicina ora al grande pubblico. Durante la visita, vestendo i panni di scienziate e scienziati, si potranno osservare da vicino questi organismi invisibili di grande interesse scientifico, medico ed ecologico.

“Per noi è bellissimo poter condividere con il grande pubblico la materia con la quale lavoriamo tutti i giorni – dice a Startupbusiness Monica Zoppè, ricercatrice del CNR che già nel giorno della inaugurazione non si è risparmiata nell’illustrare ai presenti come i virus funzionano – in particolare la sezione della mostra che illustra come la ricerca sta sviluppandosi per realizzare sistemi capaci di bloccare la capacità dei virus di riprodursi e quindi di potere intervenire in modo efficace e tempestivo quando si è in presenza di un virus nocivo”.

La collaborazione tra Istituto di Biofisica e IED è stata avviata più di un anno fa quando, in occasione dei 100 anni del Consiglio Nazionale delle Ricerche, fu presentato un inedito modello interattivo di HIV in scala uno a dieci milioni realizzato, seguendo le indicazioni delle scienziate e degli scienziati del CNR, dalle e dai designer IED. Oggi, con questa mostra, il contributo scientifico e di contenuto del CNR incontra quello progettuale e creativo di IED, tra graphic e visual design, illustrazione, product design, sound e interaction design.

L’accesso al mondo nanoscopico dei virus avviene attraverso un corridoio in cui la visitatrice e il
visitatore compiono il viaggio nelle dimensioni: a ogni passo ci si immagina 10 volte più piccole e
più piccoli, fino a ritrovarsi grandi come virus
. Una volta in questo mondo, potranno osservare il
grande modello interattivo dell’HIV. Le componenti del modello, protagonista della mostra, rappresentano le macromolecole biologiche del virus e a ciascuna di esse è associato un suono, a creare una polifonia del virus, una EnzỳmiÓrchestra. L’aspetto sonoro offre una versione poetica e metaforica del concetto di contagio virale: se toccato da una persona, il virus emette un suono; se chi lo tocca prende per mano un’altra persona, il suono si amplifica, propagandosi dunque nel momento in cui si crea una catena di persone in contatto tra loro creando così la catena del contagio.

Lo spazio adiacente racconta la varietà del mondo virale, con una collezione di modelli di virus ingranditi un milione di volte in modo da poter apprezzare le differenti forme e dimensioni di alcune delle specie più note: Papilloma, Zika, Ebola, Virus del Mosaico del Tabacco, Virus dell’Influenza, Batteriofago T4, Polio-virus e Virus Adeno-Associato. Il ruolo dei virus nell’evoluzione dei viventi sarà illustrato attraverso curiosità ed esempi, basati su letteratura e dati scientifici: dai “salti di specie” (spillover) alle ricombinazioni genomiche che a lungo andare contribuiscono alla diversificazione delle specie.

La parte successiva del percorso racconta la riproduzione dei virus attraverso il processo di replicazione all’interno di una cellula ospite. Attraverso modelli di proteine virali viene illustrato il lavoro di ricerca svolto nei laboratori IBF del CNR: studiare i dettagli di tali proteine per comprenderne il funzionamento al fine di identificare molecole capaci di bloccarne l’azione. Questi studi mirano a sviluppare farmaci innovativi per controllare le infezioni virali. Si potrà comprendere il tutto attraverso giochi interattivi adatti anche ai bambini, manipolando i modelli di proteine, per disporli secondo un’organizzazione simmetrica, e identificando le molecole che riescono a interferire con la loro attività. La mostra si chiude con un video, in cui si illustrano i passaggi biotecnologici che permettono l’utilizzo dei virus come vaccini e come vettori per la terapia genica.

La mostra è adatta a un pubblico ampio e diversificato, incluse scolaresche e famiglie con bambini dagli otto anni in su. La mostra sarà aperta da martedì a domenica con accesso consentito esclusivamente tramite visita guidata. Per informazioni e prenotazioni è possibile rivolgersi all’infopoint del Museo oppure scrivere agli indirizzi [email protected] e [email protected]. Le visite, della durata di circa un’ora, saranno accompagnate da guide professioniste del Gruppo Pleiadi e Coop Culture (professionisti impegnati in esperienze divulgative attraverso mostre, laboratori, progetti scolastici, contenuti editoriali, eventi educativi e festival) in grado di rispondere alle diverse domande che sorgeranno spontanee in chi visita la mostra. (foto: Federica Barbato)

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