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Il primo osservatorio in Italia sui search fund, i primi corsi MBA ed Elective specializzati a cura della Graduate school of management del Politecnico di Milano, il primo fondo istituzionale italiano dedicato, promosso da Eureka! Venture: nasce l’ecosistema italiano dei search fund, modelli di investimento innovativi che offrono una soluzione concreta al passaggio generazionale e alla continuità delle imprese italiane di cui abbiamo scritto in questo articolo che ne illustra le caratteristiche e modalità operative.
Dall’analisi dell’osservatorio sono 29 i search fund complessivamente censiti nel nostro Paese dal 2016, anno della prima iniziativa di questo genere, al 2024, in costante aumento: a fine dello scorso anno se ne registrano 15 attivi, 10 acquisizioni concluse, una exit. A dimostrazione dell’efficacia del modello e della coerenza con il nostro tessuto economico-produttivo, il 93% delle search concluse ha portato a un’acquisizione e solo una ricerca è fallita. A investire nei search fund sono nel 49% dei casi investitori istituzionali, nel 18% family office, nel 33% individui, angel e holding personali. I settori coinvolti sono molti: labelling, pharma, tecnologie laser, food and beverage, gestione rifiuti, software, moda, education, facility management. Il capitale medio usato per la ricerca dell’azienda target da acquisire è 558mila euro, con una media di 17 investitori per fondo. I searcher italiani hanno un’età mediana di 34 anni, provengono prevalentemente dal general management (37%), dalla consulenza strategica (32%) o dall’investment banking e private equity (31%). Il 63% ha in tasca un MBA e il 50% di questi ha scoperto il modello proprio tramite l’MBA.
Nati negli Stati Uniti alla fine degli anni ’80, oggi si contano oltre mille search fund nel mondo, soprattutto in Nord America, dove hanno avuto un ruolo importante le business school come la Stanford graduate school of management, ma anche in alcuni Paesi europei, tra cui in particolare la Spagna, grazie anche al ruolo chiave della IESE business school. Per questa ragione, la Graduate school of management del Politecnico di Milano presenta i primi corsi in Italia per MBA ed Elective specializzati sui search fund. Sono stati progettati due differenti moduli intensivi dedicati per formare gli aspiranti imprenditori che vogliono acquisire e gestire un’impresa via search fund: il primo corso, in partnership col team di Eureka! Venture, affronterà la teoria e l’operatività dei search fund, con anche dei casi pratici, mentre il secondo avrà una componente molto più tecnica, in collaborazione con lo studio legale EptaLex, entrando nel merito dei profili giuridici e fiscali più complessi, dalla costituzione della search company e raccolta del capitale, alla strutturazione dell’acquisizione, fino alla fase di exit.
È stato presentato, inoltre, ETA Fund, il primo fondo istituzionale italiano dedicato ai search fund, promosso da Eureka! Venture, con Paolo Guida che grazie a 25 anni di esperienze internazionali in investimenti M and A, private equity, venture capital e strategy consulting, MBA Chicago, tra i primi investitori seriali in search fund in Italia sin dal 2017, si unisce al team di Eureka! Venture in qualità di partner del fondo di investimento. Il team sarà supportato da un gruppo di ambassador tra imprenditori, amministratori delegati e professionisti esperti nelle aree di interesse di ETA Fund e in tematiche legali, due diligence M and A, executive search e sviluppo business che lavoreranno al fianco dei searcher e delle imprese acquisite.
“In un contesto come quello italiano, i search fund rappresentano un modello di investimento innovativo che può svolgere un ruolo importante nel favorire il ricambio generazionale e la sostituzione di imprenditori alla guida di PMI con limiti di crescita con figure manageriali di alto livello, in grado di liberare il potenziale e favorire la scala delle imprese – dichiara in una nota Andrea Rangone, professore di entrepreneurship and digital business Innovation al Politecnico di Milano -. I risultati della ricerca dell’osservatorio mostrano come la diffusione di questi strumenti oggi sia ancora all’inizio in Italia, ma in costante aumento. Per accelerarne lo sviluppo, è fondamentale la nascita di un ecosistema che mette insieme fondi di investimento, programmi di formazione specifici e ricerche con dati aggiornati”.
“I nostri searcher più promettenti vanno all’estero per raccogliere i capitali necessari per comprare un’azienda italiana, prevalentemente perché sino ad oggi non esisteva ancora una generazione di investitori istituzionali dedicati – dice Stefano Peroncini, amministratore delegato di Eureka! Venture – Con ETA Fund abbiamo voluto dimostrare che anche l’Italia è in grado di promuovere fondi di investimento istituzionali e specializzati, gestiti da SGR italiane, in grado di raccogliere capitali da investitori privati, family office e anche investitori istituzionali attenti al ritorno sul territorio, quale per esempio la Fondazione CR di Lucca, adempiendo cosi al ruolo di anchor investor dei search fund italiani, per dare continuità alle nostre piccole e medie imprese con rinnovate energie imprenditoriali: finalmente una risposta istituzionale a un problema strutturale della nostra economia”.
Il search fund è un veicolo di investimento che prevede quattro fasi, una prima in cui il promotore raccoglie da un gruppo di investitori un capitale iniziale, che in Italia, sulla base dei dati raccolti, dura mediamente tre mesi. Una seconda di ricerca e acquisizione dell’azienda target, che è mediamente di 21 mesi nel nostro Paese. Una terza di gestione e crescita, in cui il searcher diventa l’amministratore delegato e l’imprenditore di riferimento della società e, con il supporto degli investitori definisce il piano di crescita; in media dura 41 mesi anche se per ora solo 11 search fund sono arrivati a questa fase. L’ultima fase è l’exit, con l’uscita dall’investimento per il searcher e gli investitori, in Italia per ora se ne registra solo una. (foto di Andreas Brücker su Unsplash)
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